“Verso una sola famiglia umana” in Egitto ai tempi del Corona virus.

  In Egitto,  United World Foundation, partner dell’AMU con cui portiamo avanti progetti di supporto ai bambini, alle donne e alle famiglie dei quartieri più difficili del Cairo, trasforma le sue attività, all’insegna della reciprocità tra gli operatori e gli abitanti della città, per fronteggiare i disagi causati dal Covid19. I nostri amici egiziani ci […]

 

In Egitto,  United World Foundation, partner dell’AMU con cui portiamo avanti progetti di supporto ai bambini, alle donne e alle famiglie dei quartieri più difficili del Cairo, trasforma le sue attività, all’insegna della reciprocità tra gli operatori e gli abitanti della città, per fronteggiare i disagi causati dal Covid19.
I nostri amici egiziani ci scrivono quanto sia difficile mantenere attiva la Fondazione in questo periodo, ma che, rispettando le regole, stanno provando ad andare avanti. Il Centro Don Bosco, dove si svolgono le attività per i bambini e le donne, è stato chiuso temporaneamente e i programmi, i corsi, le attività di sostegno sono state rinviate.
Proprio con le necessità nate in questo periodo di pandemia, la reciprocità trova nuove strade per manifestarsi e così da circa due settimane gli operatori della United World Foundation sono impegnati in una iniziativa chiamata “Verso una sola famiglia umana”.Grazie al supporto di alcuni donatori locali, riescono a preparare delle buste della spesa contenenti circa 200 pounds egiziani in generi alimentari e beni di prima necessità che vengono distribuite alle famiglie di Shubra e Aldaher, i due quartieri del Cairo dove opera la fondazione. Famiglie che già vivevano in difficoltà e che oggi si trovano senza lavoro e mezzi di sostentamento.
Da questa iniziativa se ne sono generate altre con tanti protagonisti diversi: le famiglie che fanno parte del Movimento dei focolari hanno fornito generi alimentari per le vedove e gli anziani della zona del Aldaher. Grazie a un gruppo di scout è stata trovata e consegnata una grande quantità di carne destinata alla popolazione di Minya (una città nel sud dell’Egitto) e, in collaborazione con la Moschea Ali Ibn Abi Talib di Shubra El-Kheima, sono state raggiunte più di 116 famiglie che hanno bisogno di sostegno.
Grazie al sostegno e alla collaborazione attiva di tanti, insieme alla Chiesa dell’Angelo nella zona di Aldaher, ora si possono consegnare circa 50 kg di carne alle famiglie bisognose che vivono in campagna e altri 120 kg di carne ad altre famiglie cristiane che festeggeranno la Pasqua questa domenica
Infine, i responsabili della Fondazione vogliono provare a mantenere una tradizione: ogni anno festeggiavamo al Centro la rottura del digiuno di Ramadan (Iftar) con i nostri amici musulmani. Quest’anno non sarà possibile, ma vogliamo comunque raggiungerli consegnando alle famiglie un pasto a base di pollo che stiamo già cercando di trovare
Tutti noi stiamo vivendo momenti di forte preoccupazione, ma questa esperienza che ci arriva dall’Egitto, come le altre che ci arrivano ogni giorno dai protagonisti dei nostri progetti, ci raccontano della forza che la comunità può suscitare in ciascuno di noi per andare incontro all’altro, anche nei momenti più difficili. Per andare insieme “verso una sola famiglia umana.

 

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