Dal 2019 padre Hakim è parroco di tre parrocchie nel villaggio di Beit Chabab, una cittadina di montagna, che si trova a una ventina di chilometri a nord di Beirut. Fino a quel momento Beit Chabab era sempre stata una cittadina ricca. Poi, “in modo inaspettato e allarmante”, racconta padre Hakim, la situazione economica e sociale è precipitata. Il 2020, con la pandemia da Covid-19 e con l’esplosione al porto di Beirut, ha aggravato le condizioni sociali dell’intero Paese. E gli effetti di questa crisi sono arrivati anche a Beit Chabab.
Padre Hakim e l’AMU
Padre Hakim si è subito attivato per far fronte a questa emergenza sociale, e ha organizzato, nelle proprie parrocchie, un comitato per distribuire aiuti a chi ne avesse necessità. Accanto a lui, la signora Danielle Moukarzel, referente locale dell’AMU.
L’AMU, infatti, è presente in Libano con un progetto di supporto economico e psicologico rivolto a famiglie vulnerabili, cui distribuisce casse di prodotti alimentari e igienici.
Le grandi difficoltà delle famiglie in crisi
“Alcune famiglie delle nostre parrocchie si sono trovate a vivere un crescendo di difficoltà in seguito alle crisi che hanno colpito il settore economico e quello sanitario” racconta ancora padre Hakim. “Alcuni in lacrime mi hanno confessato di non essere più in grado di acquistare medicine e persino il latte per i bambini.
Senza contare poi tutte le altre spese: vestiti, scarpe, le bollette, la benzina per le automobili”.
Grazie al sostegno dell’AMU qui a Beit Chabab, quarantacinque famiglie più vulnerabili ricevono pacchi alimentari ogni due mesi, e pane due volte a settimana.
Il numero di famiglie che chiede assistenza è via via aumentato: “Nel settembre 2021 erano all’incirca quaranta. Oggi sono più di 120! Anche coloro che prima avevano pudore a chiedere aiuto, adesso invece lo fanno frequentemente e con grande insistenza, perchè la situazione diventa di giorno in giorno più grave e fuori controllo“.