Leggere, scrivere e… raccontare storie!

A otto mesi Mayar non sentiva nulla, ma oggi, a dodici anni, dà voce alle frasi grazie a un percorso di riabilitazione e sostegno scolastico nel centro EHIS

Aveva solo otto mesi il piccolo Mayar quando i genitori hanno notato che il loro bambino dimostrava difficoltà di attenzione: “Siamo andati da un audiologo, un medico specializzato nei disturbi dell’udito, e ci ha detto che nostro figlio non era affatto in grado di sentire e che aveva bisogno di un impianto cocleare“. Ora ne ha dodici e ne ha fatta di strada da allora!

Impianto cocleare: che cos’è e a cosa serve

L’apparecchio di cui Mayar necessitava è un dispositivo elettronico che permette alle persone con una sordità grave Nel centro EHIS di Aleppo: la storia di Mayardi ripristinare l’udito.

Lo si usa nei casi in cui gli apparecchi acustici tradizionali non siano efficaci; per inserire il dispositivo dietro l’orecchio è necessario un intervento chirurgico, al quale segue un periodo di riabilitazione uditiva.

È ancora il papà di Mayar a raccontare il percorso seguito dal bambino qualche anno dopo: “L’intervento è stato un successo”.

Nel centro EHIS di Aleppo

Mayar ha fatto molti progressi da quando ha iniziato a frequentare il centro EHIS di Aleppo, che l’AMU sostiene attraverso il programma Semi di Speranza, dove si assicura ai ragazzi audiolesi l’apprendimento del programma scolastico. Nel centro EHIS di Aleppo: la storia di Mayar

“La sua risposta è stata graduale, come graduale sono stati i miglioramenti del linguaggio”, in parallelo con quelli scolastici.

Gli insegnanti del centro hanno avuto un ruolo fondamentale, accompagnando anche i genitori a capire come comunicare con il figlio, e adesso “Mayar legge e scrive bene” dice con gioia il papà.

Il prezioso lavoro svolto dagli insegnanti del centro EHIS

Nel centro EHIS di Aleppo: la storia di MayarRaccontano gli insegnanti del centro EHIS che i primi passi fatti con Mayar sono stati quelli della riabilitazione verbale e uditiva, guidandolo dapprima a riconoscere la presenza di un suono e poi a distinguere un suono dall’altro.

Il secondo passo è stato accompagnare il piccolo studente a pronunciare le singole lettere dell’alfabeto. Poi sono arrivate le parole intere: “Ora ha un buon vocabolario e stiamo lavorando sulla formazione delle frasi: riesce a raccontare una storia in modo chiaro e comprensibile”.

 

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