Mani che scelgono il pezzo di legno migliore, che tagliano, piallano. Poi realizzano i bordi, le scanalature dove incastrare i pezzi, i dettagli. E alla fine stringono, come fosse un bottino, le loro opere preziose. Un mese fa, in Uruguay, quando si è celebrata la Giornata nazionale dell’infanzia, i detenuti del centro penitenziario numero 19 di Florida che partecipano al progetto Ripartire – reinserimento sociale hanno sperimentato – insieme – manualità e creatività.
Ripartire – Reinserimento sociale: che cos’è
In questo penitenziario della città di Florida, in Uruguay, tredici detenuti stanno partecipando a un corso di falegnameria promosso nell’ambito del progetto dell’AMU Ripartire – reinserimento sociale. Si tratta di un’iniziativa che utilizza il lavoro manuale come occasione di crescita personale, di reinserimento nella comunità e di ricostruzione dei rapporti familiari.
Oltre ad essere un percorso formativo – in cui i partecipanti imparano a trasformare il legno in oggetti utili – il laboratorio è anche uno spazio di esperienza condivisa.
Per alcuni è il primo incontro con strumenti e tecniche professionali, per altri l’occasione di rafforzare capacità già sviluppate in precedenti esperienze lavorative. Per tutti è un modo per guardare avanti.
Una cornice per accorciare le distanze
Sotto la guida di Pablo, che insegna loro l’arte della falegnameria, i tredici detenuti hanno progettato e costruito piccoli quadri in legno, pensati come regalo per i propri cari. Pablo li ha accompagnati passo dopo passo impartendo indicazioni pratiche e i piccoli segreti del processo artigianale.
Una volta terminati, i quadri sono stati personalizzati con le fotografie dei figli o con immagini comunque significative per chi li ha realizzati: un amico, una persona cara, un animale domestico.
Un piccolo gesto semplice, un modo per sentirsi presenti nella vita di chi li aspetta fuori dal carcere. Per accorciare le distanze.