L’AMU e la Giornata mondiale per l’eradicazione della povertà

Il 17 ottobre si celebra la Giornata mondiale contro la povertà, istituita dall'Onu nel 1993. L'AMU combatte la povertà attraverso la valorizzazione dei talenti che ciascuno possiede, partendo dalla ricchezza delle comunità locali e accompagnandole nel loro sviluppo. E festeggiando con loro per le piccole e grandi vittorie.

Povertà è quando i bambini della Sierra Leone sognano una scuola con bagni, sedie e banchi. Quando il diciannovenne Hugo, in Messico, non sa come uscire dalla dipendenza nei confronti del gioco d’azzardo. O quando le donne siriane, come Daad o Nihad, non hanno denaro per pagare terapie e medicine che sarebbero assolutamente necessarie per combattere il tumore al seno che le ha aggredite.

Povertà è quando non è assicurato il diritto allo studio o il diritto alla salute. O quando non si ha più una casa dove dormire perchè distrutta da una guerra. O da inondazioni, come quelle devastanti che hanno colpito il Pakistan dalla metà del giugno scorso. 

Il 17 ottobre si celebra la Giornata mondiale per l’Eradicazione della Povertà, introdotta dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 1993 per diffondere la consapevolezza della necessità di combattere le situazioni di svantaggio economico e sociale in tutte quelle parti del mondo dove domina la povertà.

Per l’AMU la lotta contro la povertà diventa concreta attraverso la valorizzazione dei talenti che ciascuno possiede, in Burundi, o in Messico o in Siria. Attraverso la crescita dell’individuo e delle comunità, insieme: l’uno accanto all’altra.

Così, perché ciascun bambino del villaggio Serekolia, in Sierra Leone possa andare nella scuola che sogna,  con l’acqua potabile, il bagno e i banchi, l’AMU sta accompagnando la comunità locale nella ristrutturazione dell’edificio destinato alla scuola. Il primo passo è stato compiuto tutti insieme: gli abitanti del villaggio hanno caricato e trasportato la sabbia fino al posto dove iniziavano i lavori. 

Per risolvere il problema della propria dipendenza dal gioco d’azzardo, Hugo è entrato a Casa San Benito, la struttura sostenuta dall’AMU in Messico per i percorsi di reinserimento sociale. Lì si è rimesso a lavorare e a studiare: l’allevamento dei conigli di giorno e i libri la sera. Ha riconquistato la libertà dalla dipendenza e la capacità di credere nel proprio futuro.

Le donne siriane malate di tumore, come Daad e Nihad, ora vengono curate, seguono delle terapie, prendono le medicine, si sottopongono a visite periodiche. E non è solo l’aspetto della salute fisica, il desiderio di guarire, che le sta facendo tornare a sperare. Ma anche una diversa visione di sé stesse: sapere che qualcuno ha a cuore la loro vita tanto da sostenere le spese mediche, accompagnarle alle visite, parlare con loro della malattia. 

Questo è il metodo che l’AMU ha scelto per eliminare la povertà, sostenendo con i propri interventi e i propri progetti tutto ciò che consenta lo sviluppo integrale della persona e delle comunità.

Che sia la disponibilità di acqua potabile, che siano la sanità, l’istruzione, il lavoro o la libertà. Puntando sui reali bisogni delle comunità e sul potenziale di crescita degli individui, perchè le persone hanno un valore, da custodire con estrema cura. E delle potenzialità da poter metter a disposizione per il cambiamento.

 

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