Il doposcuola “Generazione di Speranza” di Homs, che fa parte del Programma Emergenza Siria, ha cercato di portare avanti alcune attività con i ragazzi anche in questo periodo difficile.
È stato solo un mese, circa, ma molto intenso e molto importante per i ragazzi e gli operatori. Dopo la chiusura forzata a causa del Coronavirus, a fine marzo, il Centro “Generazione di Speranza” di Homs, in Siria, ha riavviato alcune attività da fine giugno a fine luglio, quando si è dovuto procedere a una nuova chiusura.
Un periodo importante per i ragazzi, al quale hanno contribuito gli operatori e gli insegnanti per fornire, prima di tutto, la massima sicurezza.
Prima di ripartire è stato definito un programma e una metodologia per far arrivare i ragazzi in sicurezza, scaglionando gli incontri e i gruppi, e per attivare le procedure di sicurezza e sanificazione in maniera continua ed efficace.
Al centro di Homs, i ragazzi hanno potuto ripassare le materie e gli argomenti studiati durante l’anno, avendo anche un sostegno per colmare alcune lacune. Inoltre, alle attività più scolastiche, sono stati alternati momenti di intrattenimento e giochi, sempre nell’assoluta sicurezza.
Per riavviare le attività con i ragazzi, cercare di ricostruire un ambiente simile a quello che avevano lasciato, riprendere l’accompagnamento e il supporto psicologico per bambini e famiglie, c’è stato un notevole sforzo da parte degli operatori e gli insegnanti del doposcuola “Generazione di Speranza” di Homs, in Siria. Ma l’dea di poter restituire ai giovani e agli adulti un periodo di serenità e spensieratezza, dopo un periodo di grandi difficoltà e incertezze dovute al Covid19, non li ha fatti vacillare.
Purtroppo, dopo circa un mese il centro ha richiuso nuovamente, ma l’entusiasmo degli insegnanti e degli operatori e la voglia dei ragazzi e delle famiglie di non disperdere quanto si stava ricostruendo, permette ogni giorno di mantenere un contatto importante che tutti sperano presto possa tronare a essere dal vivo.
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