“Alla fine della strada splendeva il sole …” – Siria

Non è facile raccontare la vicenda di Salam e della piccola Hanin. Ci hanno convinto la Fede e la Speranza che lei stessa riesce a trasmettere, nonostante tutte le difficoltà che la vita le ha posto davanti. Salam è una delle formatrici nel laboratorio di fabbricazione cera e sapone del progetto “Promozione e rafforzamento per […]

Non è facile raccontare la vicenda di Salam e della piccola Hanin. Ci hanno convinto la Fede e la Speranza che lei stessa riesce a trasmettere, nonostante tutte le difficoltà che la vita le ha posto davanti.

Salam è una delle formatrici nel laboratorio di fabbricazione cera e sapone del progetto “Promozione e rafforzamento per le donne” (del Programma Semi di Speranza di AMU e finanziato da Missio Aachen – Internationales Katholisches Missionswerk e.V.)
Oltre al suo lavoro, però, Salam è anche una delle beneficiarie del progetto sanitario di Homs “Supporto socio sanitario alla popolazione di Homs e Kafarbo” che accompagna i malati di cancro nelle cure (del Programma Semi di Speranza di AMU e sostenuto anche dall’Unione Buddhista Italiana (UBI)).
Abbiamo scelto di pubblicare la sua storia utilizzando le sue parole per raccontare alcune situazioni drammatiche dei protagonisti dei progetti di assistenza alla popolazione in Siria. Nonostante tutto, il racconto di Salam è quello di una donna che non ha perso la Fede e la Speranza.

“Sono la madre di Rita che ha 12 anni, Habib di 10 anni e Hanin che aveva 8 anni.
Quando è nata Hanin, aveva un’emorragia cerebrale, con quadriplegia completa, un buco nel cuore, un difetto nel midollo spinale e un difetto alle manine e ai piedini. Tutto questo le portava anche problemi nella deglutizione che le permetteva di assumere solo latte, liquidi e i medicinali, attraverso un tubicino collegato dal naso allo stomaco.
Hanin era una bambina molto piccola, come se avesse avuto sempre 6 mesi, il suo corpo non riusciva a crescere. I medici mi dicevano che non avrebbe vissuto più di un anno. Eppure, il giorno del suo primo compleanno abbiamo festeggiato. Io avevo paura che da un momento all’altro ci lasciasse, ma lei ha continuato a vivere! I dottori erano sorpresi, ma io sapevo che l’amore e la cura che le abbiamo dato l’hanno tenuta tra noi. Nonostante tutte le difficoltà che vivevo con Hanin, sentivo che fosse il volto di Gesù in mezzo a noi.
Il viaggio del dolore non si è fermato.
Ho il cancro da 4 anni e ho iniziato ad avere dolori, sofferenze fisiche e psicologiche, soprattutto quando ho perso i capelli. Quando è successo, mio figlio Habib mi ha detto: “Mamma, sei bellissima, con i capelli o senza”. Le sue parole mi sono bastate per poter completare il mio trattamento ed essere più forte per loro e per tutti coloro che mi amano e sono rimasti al mio fianco.

Quando ero così stanca che desideravo morire, ho sentito che qualcuno mi diceva: “Alzati, o dormiente dai morti”, e questa frase mi ha rafforzato e mi ha fatto risorgere. Attualmente ho finito la chemioterapia e le radiazioni e sto continuando con la terapia ormonale. Ringrazio Dio di tutto, lo ringrazio perché posso parlare di me senza paura.
La mattina del 10 gennaio, mi sono svegliata, mi stavo preparando per andare al lavoro, ho trovato Hanin un po’ stanca e mi guardava in modo strano come se mi dicesse di restare. Così, sono rimasta con lei. Durante il giorno ha iniziato ad avvizzire e stancarsi, la sua salute è peggiorata, fino a quando non ci ha lasciati pacificamente la mattina dell’11 gennaio.
La sensazione che io e suo padre abbiamo provato è stata molto difficile, e anche per i suoi fratelli, che l’hanno amata così tanto. Accettiamo quello che è successo e lo mettiamo nelle mani di Dio; il nostro angelo adesso è con Lui. Ripeto sempre dentro di me: “Alla fine della strada splendeva il sole …” E questa è la mia speranza nella vita.”

 

 

Salam è una donna forte, sta continuando a resistere alla malattia per i suoi figli e vive serenamente con il ricordo di Hanin, con l’accompagnamento costante degli operatori di “Semi di Speranza”.

 

“Nonostante tutto il dolore e le difficoltà in cui viviamo, c’è l’amore che ho vissuto con voi, siete sempre stati presenti per me, vi ringrazio con tutto il cuore per quello che avete fatto per me e per Hanin, grazie per aver alleviato il mio dolore, grazie per il vostro sostegno e amore gratuiti, grazie per il vostro lavoro che ci fa sempre sentire che Dio è con noi.”

 

 

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