Profughi afghani, tempo di progetti

Con il trascorrere del tempo i profughi afghani accolti presso la cooperativa Una città non basta stanno cominciando a progettare i loro percorsi di vita qui in Italia.

Ci sono due nuove matricole all’università di Camerino da un mese a questa parte, cosa che riempie di orgoglio e gioia la comunità di operatori di Una città non basta. Le due nuove matricole, infatti, sono due ragazze afghane giunte in Italia nell’agosto scorso con la loro famiglia (dieci persone in tutto), ospitate nella cooperativa e supportate dall’AMU che contribuisce – con il progetto di accoglienza –  alla copertura delle spese relative alle attività di sostegno e di assistenza.

Dal loro arrivo, evidentemente, di strada ne è stata fatta. Quel “tempo sospeso”, che all’inizio aleggiava sulle stanze del monastero di Marino dove la cooperativa ha i suoi uffici e le sue strutture di accoglienza, ha cambiato forma e si è trasformato in tempo di progetti, e le due ragazze del primo nucleo familiare afghano arrivato nella cittadina in provincia di Roma ora si sono iscritte all’università grazie a una borsa di studio.

“Sono contente” racconta Sara, operatrice della cooperativa, “all’inizio per loro era una situazione strana, insolita, ma adesso hanno cominciato a costruire rapporti e relazioni con altri studenti”. Quali facoltà hanno scelto? Una si è iscritta al corso di laurea in informatica, l’altra ha preferito un percorso di studi legali, perché vorrebbe lavorare sui diritti delle donne afghane, vorrebbe dimostrare l’importanza e la validità delle donne della sua terra”.

Ma non sono solo le due ragazze ad aver compiuto questo passo avanti nel costruire nuovi progetti di vita, anche il fratello Azim ha accettato una sfida iniziando a frequentare un corso da aiuto cuoco a Roma presso la Città dei Ragazzi: “Abbiamo trovato questa opportunità” racconta ancora Sara “e gliel’abbiamo proposta. Lo vedevamo spesso in cucina a preparare piatti e abbiamo pensato potesse essere interessato. Lui ha accettato”. Azim è un ragazzo molto timido, e aveva timore di non riuscire a raggiungere la scuola con i mezzi pubblici, ma così non è stato. È trascorso poco più di un mese dall’inizio del corso e Azim va e torna da Roma senza problemi, ha nuovi amici italiani, è bravo e i suoi insegnanti sono soddisfatti di lui. Pochi giorni fa ha conseguito l’attestato HACCP (le procedure da rispettare per l’igiene e la sicurezza alimentare) ed era così contento che quando è tornato a Marino si è chiuso in cucina per applicare quello che aveva imparato. Ma vi prepara anche qualche piatto? “Sì” dice Issam “ha cucinato dei buonissimi carciofi alla giudia”.

Il mondo scolastico ha ormai coinvolto tutti i bambini, anche gli altri due piccoli del secondo nucleo familiare arrivato qualche settimana dopo: ci sono i compiti da svolgere, i giochi all’aria aperta, gli amichetti da frequentare. C’è una vita di cui riappropriarsi.

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