Messico, Osmar torna alla sua vita, libero

A vederlo confezionare mazzi e cesti di fiori, quasi non si riconosce il ragazzo che da qualche mese ha concluso parte del suo percorso di reinserimento sociale dopo essersi liberato della dipendenza da droga.

Osmar ora è tornato a Puebla, in Messico, la città in cui vive con la moglie e il figlio piccolo. Dopo un anno di permanenza e di intenso lavoro al Rifugio della Speranza per liberarsi definitivamente dalla dipendenza da droghe, è tornato a casa per riprendere la sua vita e le sue attività.

Non è stato un periodo facile al Rifugio, fatto anche di prove e sacrifici: separarsi temporaneamente dalla famiglia, cambiare il ritmo della sua vita e adattarsi alle attività di Casa San Benito con momenti di condivisione, preghiera e lavoro.

“A Casa San Benito ho imparato a dare valore a molte cose: la famiglia, gli amici, i genitori, il mio lavoro e le cose semplici della vita quotidiana. Ora ho l’opportunità di riprendermi la mia vita, di governare le mie decisioni e di rimanere vigile per evitare ricadute” ci racconta Osmar.

Ma il suo legame con il Rifugio continua, ora torna periodicamente a Casa San Benito per continuare il suo accompagnamento e le sue visite non passano inosservate, è diventato un vero fratello maggiore per gli altri giovani, un punto di riferimento che li motiva e di cui si sentono fieri. Osmar crede che si possa andare avanti senza lasciare indietro gli altri, per questo, ad ogni visita cerca di rimanere sempre un po’ di più per dialogare con chi è al Rifugio, condividendo le sue esperienze e offrendo sempre una parola di incoraggiamento.

“Ho lasciato Casa San Benito, ma ho portato con me tutti i suoi insegnamenti. Nella mia nuova vita, a casa, nel mio laboratorio di fiorista, con la mia famiglia, cerco di mettere in pratica tutto ciò che ho imparato. Trovo spazi per me stesso, per pregare, riflettere, vivere amorevolmente con la mia famiglia, ma cerco anche di fare meglio il mio lavoro, cercando di stabilire relazioni sincere con i miei clienti. A San Benito ho scoperto che se faccio il mio lavoro con amore, lo faccio anche molto bene!

Ringrazio sinceramente coloro che hanno permesso al Rifugio della Speranza di aprire ed essere al servizio di giovani come me. È una Casa che trasforma le vite, una famiglia con un grande senso umano che ci aiuta a conquistare la nostra libertà”.

Con la tua donazione potrai aiutarci a portare avanti i nostri progetti e programmi di sviluppo

Loading...