Ecuador, non potevamo arrenderci

Da un incontro casuale e dalla voglia di mettersi in gioco: dall’Ecuador ci arriva la storia di un giovane che ha ritrovato la speranza per non arrendersi alla sua sedia a rotelle.

Tra le attività del progetto “Sunrise +” in Ecuador, ci sono quelle con i giovani, seguendo il metodo 6×1 “Sei passi per un obiettivo” dei Ragazzi per l’Unità.

Durante uno degli incontri con la comunità di Sálima siamo stati ospitati per un momento di condivisione e festa dalla zia di uno dei partecipanti.
In una casa umile, ci è stato preparato un pranzo semplice, a base di gamberi, ma molto gustoso, e abbiamo ricevuto un’accoglienza calorosa che da subito ha coinvolto tutto il gruppo in un clima positivo e famigliare.
Ad un certo punto del pranzo, si avvicina ai nostri tavoli un giovane su una sedia a rotelle che scopriamo essere il figlio della proprietaria di casa e che proprio quel giorno avrebbe festeggiato il suo compleanno. Prima di invitarci a festeggiare con lui, abbiamo ascoltato la sua storia: era un parrucchiere, ma poi un incidente sul lavoro lo ha costretto sulla sedia a rotelle. Da quel giorno tutto sembrava perduto, si sentiva senza speranza.
Non potevamo arrenderci alle parole di questo ragazzo, abbiamo passato il pomeriggio in un dialogo profondo per cercare di infondergli nuova fiducia e stimolarlo a ricominciare la sua vita com’era prima dell’incidente. A lui sembrava impossibile, allora abbiamo proposto un patto: se avessimo trovato gli strumenti per ricominciare al sua attività di parrucchiere e se la sua condizione fisica lo avesse permesso, avrebbe ricominciato.

Subito abbiamo cercato qualcuno che avrebbe potuto sostenere la spesa, circa 200 dollari, per l’acquisto dei materiali. Ha risposto una nostra conoscenza che ha donato la somma (e ci ha poi raccontato che subito dopo aver dato quei soldi, una casa che non riusciva ad affittare ha trovato un inquilino e lui ha potuto recuperare questa entrata così importante per la sua famiglia).

Raccontando questa storia, la rete si è allargata ancora: un fisioterapista si è reso disponibile per aiutare il ragazzo e insegnare alcuni esercizi che lui stesso avrebbe potuto fare a casa.

Oggi, il giovane parrucchiere ha ripreso a lavorare e ha recuperato la speranza di costruirsi un futuro con le proprie forze.

Nei nostri progetti, molto spesso, ci capita di accompagnare questi processi di solidarietà spontanea, che iniziano da un piccolo approccio e arrivano alla creazione di una rete di supporto e di amore.

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