Dieci anni di Calvario, ma gettiamo ancora “Semi di speranza”

[vc_row][vc_column][vc_column_text]  Dieci anni fa aveva inizio la crisi siriana, una guerra che ha martoriato il Paese con gravi ripercussioni psicologiche, economiche e sociali. La situazione socio-economica del Paese continua ad aggravarsi e il 2020, ha visto il forte declino delle condizioni di vita della popolazione in uno scenario in cui i salari non sono cresciuti […]

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Dieci anni fa aveva inizio la crisi siriana, una guerra che ha martoriato il Paese con gravi ripercussioni psicologiche, economiche e sociali. La situazione socio-economica del Paese continua ad aggravarsi e il 2020, ha visto il forte declino delle condizioni di vita della popolazione in uno scenario in cui i salari non sono cresciuti e la disoccupazione è aumentata fortemente.

L’anno scorso, di fronte ancora a molte ricostruzioni parziali della situazione, nell’articolo “Domande sulla Siria di oggi, per chi fosse interessato a capirci qualcosa” abbiamo proposto una riflessione più ampia che oggi è ancora, purtroppo, attuale: “Dopo nove anni di lavoro in supporto alla popolazione siriana e due viaggi attraverso le principali città della Siria, dopo aver parlato personalmente con centinaia di siriani, dopo aver osservato coi miei occhi, letto e studiato, io proverei a farmi qualche domanda, e mi aspetterei un aiuto dal giornalismo, nel farmi domande. Qualcuno si è chiesto quando è iniziata la guerra? Chi ha iniziato la guerra? Il regime siriano ha attaccato? o la Siria è stata attaccata? Chi ha attaccato la Siria?” QUI L’ARTICOLO COMPLETO

Oggi più che mai, ciascuno di noi deve essere consapevole delle necessità della Siria e del suo popolo, ma ancor di più occorre essere consapevoli che le sanzioni internazionali continuano ad avere ricadute pesanti solo sui civili, senza alcuna risoluzione al conflitto. Per questo, soprattutto oggi, rilanciamo il nostro appello per fermare immediatamente l’embargo nei confronti della SiriaFIRMA QUI . E ancor più forte ci associamo a tutte le richieste di STOP alla costruzione e alla vendita di armi.

Le storie che giungono dal Paese ci raccontano una popolazione ormai stremata, alle prese con le enormi difficoltà quotidiane: i quartieri non bombardati ormai sono sovraffollati e i servizi al collasso, la disoccupazione, la svalutazione della lira siriana e le conseguenze delle sanzioni internazionali affliggono le famiglie che, per soddisfare i bisogni primari, devono ricorrere ad aiuti esterni.

Oggi i siriani devono far fronte alla crescente crisi di elettricità: nelle situazioni più fortunate l’elettricità arriva per poche ore al giorno, anche se in momenti non definiti. Chi può permettersi di acquistare degli “ampere” (unità di misura utilizzata per l’elettricità) ha visto il prezzo passare da 1.000 SYP (lira siriana) a 5.000 SYP per ampere. Questa situazione ovviamente crea disagi in tutte gli ambiti della vita quotidiana: per chi studia, per gli ospedali o per la vita in casa non potendo utilizzare gli elettrodomestici e, soprattutto, le stufe elettriche.

A questa si affianca la crisi dei carburanti e della benzina che, come per l’elettricità, sono scarsi a causa dell’embargo. Talvolta si eroga la benzina a giorni alterni a seconda del numero di targa pari o dispari. Per le necessità urgenti, le persone acquistano benzina al mercato nero ad un costo che se prima era di 250 SYP/L ora è di 2.500 SYP/L. Per i carburanti ad uso domestico, per il riscaldamento, ogni famiglia siriana ha il diritto di 100L al prezzo sostenuto dal governo che è a 185 SYP, anche se quest’anno tante famiglie, a causa della crisi, non sono riusciti a prendere la loro parte dovendo ricorrere al mercato nero.

La Pandemia di COVID-19, complica la vita sociale e aumenta la paura e la solitudine e il paese non ha le condizioni minime per poter affrontarla, per l’esodo dei medici e dei pochi farmaci ancora disponibili: nel caso i contagi si diffondano, il disastro sarebbe annunciato.

Afflitto quotidianamente da queste difficoltà, il popolo siriano è stanco, vive nell’angoscia e non sa più come guardare al proprio futuro.

Proprio questa è la sfida più grande per noi che con programmi come Semi di Speranza continuiamo ad assistere le famiglie infondendo fiducia perché presto possa ricominciare la ricostruzione. Ogni giorno i siriani credono in questa speranza e pur ricevendo continuano a dare, per il Paese e per la loro comunità.

Il principale impegno dei nostri operatori non è solo quello di rispondere ai bisogni materiali, ma di sostenere psicologicamente chi oggi è vittima di una continua guerra, che va ben oltre le distruzioni delle case, delle scuole o degli ospedali.[/vc_column_text][vc_btn title=”Scopri il programma e come sostenerlo” color=”warning” align=”center” link=”url:https%3A%2F%2Fwww.amu-it.eu%2Fprogetti-int%2Femergenza-siria-semi-di-speranza-2%2F||target:%20_blank|”][/vc_column][/vc_row]

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