Cuba, la reciprocità oltre l’emergenza

L’intervento dell’AMU per sostenere gli imprenditori di comunione a Cuba durante le fasi più dure della pandemia si è concluso. Dalle loro testimonianze abbiamo scoperto come quell’aiuto ne abbia generati altri spontaneamente. Y. è il responsabile di un laboratorio di prodotti artigianali (soprattutto rosari in legno) in cui lavorano altre 8 persone. Con la diffusione […]

L’intervento dell’AMU per sostenere gli imprenditori di comunione a Cuba durante le fasi più dure della pandemia si è concluso. Dalle loro testimonianze abbiamo scoperto come quell’aiuto ne abbia generati altri spontaneamente.

Y. è il responsabile di un laboratorio di prodotti artigianali (soprattutto rosari in legno) in cui lavorano altre 8 persone. Con la diffusione della pandemia le vendite e poi la produzione si sono interrotte.
Pur dovendo provvedere alla sua famiglia, ai genitori anziani e ad una zia invalida, quando Y. ha ricevuto il sussidio del progetto non ha esitato a dividerlo con gli altri collaboratori così da assicurare un sostegno per tutti.
Y., inoltre, quasi ogni settimana ha percorso diversi km per andare a pescare in un fiume e distribuire il pesce alle famiglie più bisognose del suo paese.

Anche M. ha il suo lavoro come unica fonte di reddito per la sua famiglia: distribuisce pane ad un ospedale, una scuola e una caserma militare tramite il suo carretto trainato da un cavallo. Durante le fasi più dure della pandemia il lavoro si è fermato e gli aiuti ricevuti sono stati gli unici mezzi per poter mantenere la sua famiglia. Condividere con altre famiglie in difficoltà la carne di un maiale che possedeva è stato il suo impegno di reciprocità.

G. è un artigiano che durante l’emergenza non è più riuscito a vendere i suoi prodotti. Inizialmente, per superare le difficoltà e poter mantenere la moglie e la loro bambina di pochi mesi, ha fatto ricorso ai suoi risparmi, non dimenticando di aiutare anche altre famiglie in difficoltà distribuendo loro beni di prima necessità, come il riso, che era riuscito a comprare. Dopo un periodo in cui lui stesso è stato sostenuto dagli aiuti, ora ha ripreso la sua attività e continua a condividere quello che può con chi ancora non può permettersi nemmeno di soddisfare i bisogni primari.

 

L’impegno delle persone che hanno ricevuto il sostegno, nel “restituire” l’aiuto ricevuto (in beni, tempo, aiuto materiale o immateriale) per continuare ad aiutare altre persone vulnerabili è l’esempio concreto che la reciprocità può nascere anche in situazioni di emergenza restituendo dignità e amplificando il potenziale di sviluppo di tutta la comunità.

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