Da Trieste ci è arrivato questo racconto, giovane e fresco come la sua protagonista, alla quale va tutta la nostra simpatia e il nostro GRAZIE!
In un pomeriggio soleggiato, l’otto maggio scorso, percorrevo in macchina via Fabio Severo conversando con Caterina quando improvvisamente, dopo l’università, mi sono ritrovata in mezzo alla carreggiata, con l’air bag che ci ha salvate e con la macchina fracassata nella parte destra, con la ruota a terra… Ho ringraziato la Madonna perché eravamo vive, al massimo con un colpo alle costole io e alla testa Caterina. Non avevo ferito nessuno, ma lo choc!
Abbiamo trovato subito soccorritori generosi che hanno fermato il traffico, chiamato i soccorsi, si sono interessati se eravamo ferite… Sono seguite due ore di rilievi dei vigili, di interrogatori davanti all’auto ridotta proprio male. Ci siamo anche abbronzate al sole!!! I vigili mi hanno dato una multa perché… parlavamo in macchina (è tutta la vita che parlo in macchina!) e alla fine sono potuta tornare a casa con il carro attrezzi di via Primario che mi ha scaricato sul portone.
In quelle ore di “passione” ho preso la ferma, anche se dolorosa decisione, di rinunciare alla guida dopo 45 anni di patente, dopo 56.000 km e tanti servizi fatti negli ultimi 5 anni con quella macchina ridotta a rottame…
Comincia una fase diversa della mia vita, ma ho capito che non posso rischiare la mia vita e quella del prossimo a cui ero felice di poter dare passaggi. L’ultima rimane Caterina…
Ho quasi 75 anni, ormai sono una giornalista e una tassista emerita, pensionata dalla scuola da più di 20 anni. Userò l’autobus come tutti. In autobus posso incontrare tante persone o leggermi il quotidiano. Il Papa ci ha ricordato che possiamo anche pregare, in raccoglimento.
Ho rottamato la macchina, l’assicurazione mi ha restituito 260 euro dell’importo che avevo pagato a marzo per tutto l’anno e questi soldi voglio darli ad Andrea e Lorenza Mosca per il progetto AMU in Burundi.
Rita Corsi – Trieste