[:it]5 febbraio 2018 – V Giornata nazionale per la prevenzione dello “spreco alimentare”
Tutti noi ricordiamo i nostri genitori, o chi per loro, rimproverarci quando rifiutavamo il cibo o ci lamentavamo del contenuto del nostro piatto.
Forse, però, nessuno pensava alle dimensioni che il fenomeno dello spreco alimentare stava assumendo in Italia, contrapposto all’aumento della mancanza di cibo e di pasti nutrienti in molte zone del Pianeta. Ma qualcosa sta cambiando.
I dati – Il progetto REDUCE (promosso dal Ministero dell’Ambiente, Università di Bologna, campagna “Spreco Zero” e il partenariato dell’Università della Tuscia – Deim, del Politecnico di Milano – Dica e dell’Università di Udine – Deis) forsnisce dei dati chiari, attraverso uno studio, sistematico e approfondito, che ha raccolto i diari alimentari di 400 famiglie, integrandoli con quelli di gestione del cibo di grande distribuzione e mense scolastiche.
Tra quello che lasciamo nel nostro frigorifero nelle nostre dispense fino alla scadenza e e quello che gettiamo a fine pasto, ognuno di noi spreca 100 grammi di cibo ogni giorno. Si arriva così a 36,92 kg di cibo per un costo totale di circa 250 euro/anno. In tutta Italia, ha calcolato la ricerca, si sprecano circa 2,2 milioni di tonnellate di cibo l’anno, per una spesa di 8,5 miliardi di euro, circa lo 0,6% del Pil.
I paradossi – Lo spreco di cibo nel mondo occidentale costituisce un problema, in primo ordine per quanto concerne la gestione dei rifiuti, per questo proprio l’Europa ha da tempo avviato programmi e campagne per informare e sensibilizzare i cittadini, nonché una serie di norme e provvedimenti per combattere concretamente il fenomeno e incentivare la cosiddetta “circular economy”.
Il paradosso, però, è che laddove c’è spreco, dall’altra parte del mondo c’è una carenza di cibo e di alimenti tale che l’obiettivo #FameZero è uno dei 17 obiettivi per il 2030 previsti dalle Nazioni Unite. Inoltre, mentre un terzo del cibo prodotto viene sprecato (e l’80% potrebbe essere riutilizzato per l’alimentazione umana), nei prossimi anni si stima la necessità di aumentare la produzione alimentare anche del 60-70% per nutrire una popolazione mondiale che nel 2050 raggiungerà i 10 miliardi di persone.
Una nuova tendenza – Nella Giornata italiana per la per la prevenzione dello spreco alimentare, però, vogliamo chiudere con una speranza che arriva proprio dal nostro Paese. Una ricerca Ixé/Coldiretti ci dice che negli ultimi anni, grazie alle campagne di sensibilizzazione il 71% degli italiani ha ridotto i suoi sprechi e che Banco Alimentare ha visto aumentare del 20% le donazioni dall’entrata in vigore della legge anche per la semplificazione delle procedure per le donazioni degli alimenti invenduti.
Oggi, insomma, per responsabilità verso la sostenibilità del pianeta e per sensibilità verso chi ancora oggi non raggiunge nemmeno la sufficiente razione di cibo giornaliera per una vita sana e dignitosa, ciascuno di noi ha il dovere di seguire un’alimentazione consapevole e senza sprechi e sostenere le azioni che mirano a un riequilibrio della distribuzione del cibo tra tutti gli abitanti del pineta.
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