[:it]La situazione della Siria, negli ultimi sei mesi, si è evoluta molto velocemente. Il Governo siriano ha potuto liberare e riacquisire città, villaggi, terreni occupati prima dall’ISIS o da altre fazioni armate. Da dicembre 2016 tutta la città di Aleppo è ritornata sotto il controllo del Governo siriano. La vita sta ritornando alla normalità anche se lentamente. Gli spostamenti sono lunghi e difficili. L’acqua potabile arriva ogni 3 giorni, la corrente elettrica è più regolare di prima.[:]
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The situation in Syria has evolved very rapidly in the last six months. The Syrian government has been able to free and reacquire cities, villages and land that was occupied by ISIS or by other armed factions.
Since December 2016, the entire city of Aleppo has returned under the control of the Syrian government. Life is slowly returning to normal. Displacements are long and difficult. Drinking water comes every 3 days and electricity is more regular than before.
The main problems remain the high cost of living, the lack of work on the one hand and the lack of young people and specialized manpower on the other. This is mainly due to migration and the continuous and massive military recruitment. Another phenomenon of great concern is the increase of street children (orphans or abandoned), beggars, displaced people in search of food and basic necessities.
These conditions of life are also found in other large cities such as Damascus and Homs.
In recent years the Church has tried to live its “vocation” – as defined by the Catholic bishop Georges Abou Khazen, Apostolic Vicar of Aleppo – to testify Christ by underlining the need for reconciliation and peaceful coexistence among all the parties, in a country where 23 different ethnic and religious groups live. A work that we are trying to achieve also thanks to the aid from all over the world and that has served to bring together a population divided by war.
From AMU Notizie – 2 – 2017
[:it]
Pubblichiamo un breve aggiornamento sulla situazione in Siria, da parte dei nostri referenti progetto sul territorio. Adesso la grande sfida sarà il processo di ricostruzione, che tuteli la dignità delle persone e riporti le città a vivere una routine quotidiana.
La situazione della Siria, negli ultimi sei mesi, si è evoluta molto velocemente. Il Governo siriano ha potuto liberare e riacquisire città, villaggi, terreni occupati prima dall’ISIS o da altre fazioni armate.
Da dicembre 2016 tutta la città di Aleppo è ritornata sotto il controllo del Governo siriano.
La vita sta ritornando alla normalità anche se lentamente. Gli spostamenti sono lunghi e difficili. L’acqua potabile arriva ogni 3 giorni, la corrente elettrica è più regolare di prima.
I problemi principali restano l’alto costo della vita, la mancanza di lavoro da un lato e la mancanza di giovani e manodopera specializzata dall’altra, a causa delle migrazioni e del continuo e massiccio arruolamento militare. Un fenomeno che desta grande preoccupazione è l’aumento dei bambini di strada, orfani o abbandonati, mendicanti, sfollati in cerca di cibo e generi di prima necessità.
Queste condizioni di vita si ritrovano anche nelle altre grandi città come Damasco e Homs.
La Chiesa in questi anni ha cercato innanzitutto di vivere la sua “vocazione” – così l’ha definita il vescovo cattolico Georges Abou Khazen, Vicario Apostolico di Aleppo – a testimoniare Cristo rimarcando la necessità della riconciliazione e della convivenza pacifica tra tutte le parti in un Paese dove vivono ben 23 diversi gruppi etnici e religiosi.
Un’opera che si sta cercando di realizzare anche grazie agli aiuti provenienti da tutto il mondo e che è servita a riavvicinare una popolazione divisa al suo interno, dalla guerra.
da Amu Notizie N.2 – 2017[:]