[:it]Rimpresa può essere un esempio per raccontare ancor meglio il concetto di reciprocità che è una delle caratteristiche principali dei progetti di sostegno e sviluppo portati avanti da AMU.[:]
[:it]Rimpresa può essere un esempio per raccontare ancor meglio il concetto di reciprocità che è una delle caratteristiche principali dei progetti di sostegno e sviluppo portati avanti da AMU.
Da tempo, la cooperazione internazionale ha posto come suo principio conduttore la sostenibilità dei progetti anche oltre il periodo specifico di intervento.
Questo è un aspetto importante per garantire alle comunità locali l’autonomia nel condurre il processo di sviluppo e non innescare circoli di dipendenza e assistenzialismo. Non solo per la propria autodeterminazione, ma anche perché possano preservare al meglio territori, tradizioni e identità.
A questa prospettiva, per sottolineare i suoi principi fondatori di gratuità, mutuo aiuto e attenzione alle relazioni interpersonali, AMU aggiunge nei suoi interventi quella della “reciprocità”: tra gli stessi beneficiari o tra loro e altre persone in situazioni di vulnerabilità, tra beneficiari e sostenitori, tra comunità.
Chi riceve i benefici dei progetti AMU si impegna sempre anche a donare qualcosa di sé ad altre persone che ne abbiano bisogno. In particolare, chi partecipa a programmi di tipo produttivo, cioè finalizzati a creare opportunità di lavoro, si impegna a contribuire a sua volta a un Fondo di Reciprocità del Progetto attraverso il quale sostenere altre attività produttive o progetti con impatto sociale, secondo i principi dell’Economia di Comunione.
Questo sostegno può avvenire attraverso un contributo monetario, non appena le condizioni dell’azienda lo consentano, o in forma non monetaria: apporto di beni e/o servizi, prestazioni professionali, consulenze, donazione del proprio tempo o altro. Alla libertà di ciascuno sta decidere cosa può e vuole donare, per generare questa reciprocità, trasferendo questa scelta in un impegno concreto.
Nel caso di Rimpresa, questo ha significato anche, in alcune situazioni, acquistare alcune forniture e servizi necessari a far ripartire un’azienda direttamente da un’altra del territorio che aveva subito danni dal terremoto, generando così una rete di rapporti di collaborazione fra le persone che ne hanno beneficiato.
Rimpresa ha accompagnato anche alcuni imprenditori in un percorso di associazione fra di loro finalizzato alla condivisione – anche dal punto di vista giuridico – dei mezzi e delle attrezzature donate dal progetto, in modo che non fosse solo il singolo a beneficiarne, ma che i beni donati fossero mezzi per alimentare la cooperazione fra imprese e fra persone.
Proprio per questo Amu, oltre a portare il suo aiuto laddove succedano calamità, propone quasi sempre ai suoi sostenitori progetti che puntino a interventi di riabilitazione post-emergenza. Per ricostruire, anche attraverso interventi materiali, il tessuto di relazioni, fiducia, solidarietà tra persone colpite da catastrofi o nate e cresciute in contesti difficili e privi di futuro. In una parola, per creare Reciprocità.[:]