Svolta per le tre AMU europee nell’incontro del 25 e 26 ottobre 2014
Ora che finalmente ci siamo incontrati e riconosciuti, non potremo più fare a meno gli uni degli altri. Forse potrebbe essere questa la sintesi dell’incontro che il 25 e 26 ottobre scorso ha visto riunite per la prima volta le tre AMU europee: AMU Italia, AMU Lussemburgo e AMU Portogallo. Un incontro per molti versi sorprendente la cui portata ora possiamo appena intuire: l’inizio di un cammino nuovo che in quei giorni abbiamo cominciato a percorrere insieme.
Tanto per la cronaca, l’incontro è iniziato con la presentazione delle delegazioni presenti e delle rispettive associazioni. La finalità generale, i principi e i valori di base sono senza dubbio gli stessi, ma le tre AMU si sono sviluppate in contesti molto diversi e le loro specificità sono emerse con molta chiarezza.
AMU Portogallo è stata fondata a Lisbona con il desiderio di aiutare i numerosi migranti africani ed ha lavorato molto nel campo dell’accoglienza e dell’immigrazione; solo successivamente ha cominciato ad occuparsi di cooperazione internazionale, in particolare con l’Angola.
AMU Italia è nata subito con uno sguardo a 360°, con l’obiettivo di essere al servizio delle realtà sociali nascenti nei Paesi in via di sviluppo nell’ambito del Movimento dei Focolari.
Anche AMU Lussemburgo è nata con questo scopo specifico, ma ciò che più la caratterizza è il rapporto diretto con le istituzioni ed una maggiore facilità di accesso alle risorse pubbliche.
Dopo le presentazioni si è parlato di progetti di cooperazione, di educazione allo sviluppo, di risorse disponibili, di scenari europei e internazionali.
Molte le riflessioni, le proposte, le necessità condivise. D’ora in avanti si cercherà di lavorare con maggiore sinergia, ad esempio condividendo le richieste ricevute a sostegno di progetti di cooperazione, verificando l’interesse a sostenere l’uno o l’altro progetto, accordandosi per accedere alle risorse disponibili, valutando la possibilità di fare “missioni” che possano servire anche alle altre associazioni.
Ma è balenata anche la possibilità di investire subito risorse in un progetto comune, in particolare nella diffusione del libro “Cambia…menti” che raccoglie esperienze educative di AMU Italia e Umanità Nuova e che, per la sua praticità, si presta ad essere usato anche in altri Paesi e contesti. «Bisogna essere realisti e partire con piccole cose – ha detto Claude Metz, presidente di AMU Lussemburgo. La proposta del libro “Cambia…menti” è un’idea molto concreta che serve a cambiare mentalità, perciò mi piace molto».
Tutto questo non è che l’inizio di una nuova storia. Afferma Guilherme Meneses, presidente di AMU Portogallo: si tratta di «lavorare in modo trinitario, distinti nelle tre diverse istituzioni, ciascuna con una funzione molto diversa dall’altra, ma dove tutto è di tutti senza che nulla ci appartenga».
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Nella foto in basso è presente anche Padre Emeterio del Perù, che in quei giorni era in Italia.