[:it]Il centro di Koz Kazah, con il progetto “Chance for Tomororw“, porta avanti programmi di assistenza ai giovani e percorsi di autoconsapevolezza per ragazze e donne che possono conoscere i propri diritti e riaffermare la propria dignità.
Qui pubblichiamo il racconto di Eman, una donna di 48 anni che ha rifiutato la vergogna e lo status di vittima e ha combattuto contro tutto e tutti per costruire il suo percorso.
Sentirsi meno degli altri il tuo spirito può abbattersi, arrivi a sottostimare te stessa smetti di provare a migliorare. Ma quando riesci a uscire da questa spirale negativa, magari incontrando le persone giuste, la vita cambia e cominci ad andare avanti, a lavorare più duramente su te stessa e a cercare di migliorare le tue capacità e talenti.
“Mi sentivo poca cosa. La gente mi faceva sentire poca cosa. E così il più delle volte mi sentivo inferiore agli altri per il fatto che non avevo completato il mio corso di studi. E quando ho incontrato il centro Koz Kazah preferivo non parlare agli altri anche perché, così, non sarei stata costretta a confessare di non essere andata all’università sentendomi, di nuovo, poca cosa.”
“Ma alla fine, grazie alla pazienza e alla gentilezza degli operatori e delle altre persone che frequentano il centro, le cose sono cambiate. Mi hanno accettata e questo era esattamente quello di cui avevo bisogno.”
Eman racconta che col passare del tempo ha preso parte a molte delle attività che puntano proprio a dare valore e fiducia alle capacità e attitudini di persone della sua età. Ha scoperto che altre donne, coetanee, avevano deciso di completare gli studi e di iscriversi all’università. E ogni volta che raccontavano come il completare gli studi avesse totalmente cambiato la loro vita, il suo desiderio di iscriversi all’università cresceva.
“Alla fine mi sono decisa a completare gli studi e mi sono iscritta alla facoltà di economia e commercio. Non è stato semplice, ma tutto è nato dallo spirito di accettazione che ho trovato qui e che mi ha incoraggiato per decidere ed iniziare”
“Quando ho detto alla signora Awatef, la responsabile del mio gruppo di donne, che avevo deciso di completare gli studi, mi ha sostenuta con tutto il cuore, e ha cercato di aiutarmi a districarmi con la burocrazia dell’università. E ancora oggi mi segue passo passo, aiutandomi e informandosi di come proceda il mio corso di studi”.
La storia di Eman è simile alla storia di molte altre donne che grazie al progetto “Chance for Tomorrow” hanno riscoperto le proprie capacità, hanno acquisito fiducia in sé stesse e riscoperto i propri diritti e il valore della propria dignità.
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