Si è concluso sabato 22 novembre a Genova il Convegno Nazionale SPeRA – Solidarietà Progetti e Risorse per l’Africa, il cui obiettivo principale era quello di “dar voce a tutti i programmi di aiuto per l’Africa”, scambiare conoscenze e promuovere sinergie fra gli operatori interessati (vedi news del 18 novembre >>>).
È ancora presto per tirare le fila di un congresso che ha visto susseguirsi per tre giorni tavole rotonde, dibattiti e interventi – fra questi anche le presentazioni dei nostri progetti in Costa d’Avorio e Burundi – ma possiamo cominciare a raccogliere qualche impressione.
«Abbiamo proposto il nostro stile di intervento che intende basarsi sul partenariato e sull’approccio “ragionato” dei problemi ed una risposta concordata e concertata ai bisogni primari delle comunità», afferma Stefano Comazzi, vice-presidente AMU, che ha svolto le 2 relazioni.
E in generale, gli chiediamo, come hai trovato il livello dei progetti presentati?
«C’è sicuramente una notevole varietà. Ci sono associazioni che seguono impostazioni tradizionali, molto orientate ad aiuti di assistenza, ma sono anche state presentate alcune proposte frutto di una riflessione approfondita sulle cause che generano squilibri ingiusti e meccanismi di replicazione dell’indigenza. Per sottolineare l’importanza del partenariato, abbiamo suggerito agli organizzatori di favorire in futuro una maggiore presenza dei partner africani, per esempio attraverso video conferenze.»
«Il bilancio del Convegno, almeno per noi, è senz’altro positivo, conclude Stefano Comazzi. Abbiamo avuto la possibilità di conoscere alcune associazioni con le quali potenzialmente potremmo sviluppare delle collaborazioni e spero anche che tra i giovani presenti ai moduli dove abbiamo presentato i nostri due progetti, ci sia qualcuno che abbia colto stimoli di impegno personale e che magari in futuro si faccia presente per un impegno concreto.»
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Nella foto: la comunità di Kibingo (Burundi) partecipa alle attività di informazione sull’uso dell’acqua potabile.