“Ognuno di noi è un migrante”, hanno affermato alcuni ragazzi al termine di un workshop sull’intercultura. Una scoperta e una nuova consapevolezza giunti al termine di un percorso al quale ha contribuito anche il Concorso “Basta Conoscersi”.
Promosso dal Movimento “Ragazzi per l’Unità”, dall’Associazione “Nuove Vie per un Mondo Unito e dall’AMU, il Concorso – destinato alle scuole secondarie di Roma – è giunto quest’anno alla sua quarta edizione. Per le classi vincitrici il premio consisteva nella partecipazione a laboratori tematici dell’AMU, alcuni dei quali realizzati con la collaborazione di Katiuscia Carnà, mediatrice interculturale, e Beatrice Kabutakapua, giornalista.
Katiuscia Carnà ha proposto un workshop alla scoperta delle realtà del territorio romano: due passeggiate interculturali e interreligiose nei due quartieri multietnici di Roma, Esquilino e Tor Pignattara. I ragazzi hanno avuto l’opportunità di incontrare persone di varie nazionalità e di essere ospiti di due luoghi di culto: un tempietto buddhista cinese ed uno induista bangladese.
«L’esperienza di quest’anno con le classi vincitrici è stata di grande soddisfazione, racconta la mediatrice. I ragazzi si sono messi in discussione, erano interessati a confrontarsi con le altre culture e religioni. Il cibo, la musica, i volti sono stati senza dubbio uno stimolo importante per un primo approccio, data la loro giovane età. Sono rimasta molto sorpresa dell’apertura che questi ragazzi hanno mostrato e del loro grande interesse in questo scambio e arricchimento culturale reciproco che nasce dal confronto con le nuove culture e religioni che popolano oggi il panorama italiano».
Beatrice Kabutakapua ha proposto invece un laboratorio sui mass media, in particolare sul linguaggio utilizzato per comunicare i temi legati alla migrazione. Dopo un momento di analisi di alcuni articoli e di dibattito, abbiamo cercato fonti di informazione alternative e provato a riproporre le “news” in un linguaggio diverso. Durante il workshop abbiamo scoperto coi ragazzi che anche all’interno della classe vi erano molti studenti di origini diverse. Provenienti da paesi, regioni o città differenti alcuni di loro ci hanno raccontato la sfida di aver dovuto provare a costruirsi una nuova vita a Roma, nuovi amici, nuovi punti di riferimento. Alla fine del workshop, oltre a imparare a conoscerci meglio, abbiamo scoperto che ognuno di noi è un migrante, come qualcuno di loro ci ha detto.
a cura di Marta Caradonna
(Foto: un workshop per la classe vincitrice nella sezione artistica)