Da alcuni anni il Liceo G. Galilei di Catania ha in atto il progetto “Un ponte fra Catania e Bujumbura”, grazie al quale gli studenti si sono messi in contatto con un gruppo di loro coetanei burundesi del Movimento Giovani per un Mondo Unito. Ne sono nate tante belle storie fatte di amicizia, di solidarietà e di … musica, con concerti tenuti insieme a distanza grazie alle moderne tecnologie.
A facilitare i rapporti, un’insegnante del Liceo, Enza Maria Ignaccolo, e il fratello Salvatore che vive proprio a Bujumbura.
Capita, in gennaio, che Salvatore torni a Catania per qualche giorno. Accetta l’invito ad andare a parlare con i ragazzi che, finalmente, possono conoscerlo di persona e non solo via skype.
«Il 14 gennaio – racconta Enza Maria – si è svolto questo incontro speciale. Erano presenti in Aula Magna più di 500 persone. Alcuni colleghi, passati per caso, sono rimasti così colpiti da ciò che raccontava Salvatore che sono andati a chiamare le loro classi e sono venuti ad ascoltare. All’inizio mi sono preoccupata vedendo il gran numero di partecipanti, ma quando la Preside ha presentato Salvatore e poi lui ha cominciato a parlare, c’è stato subito un grande silenzio. Sono trascorse due ore, era così bello ascoltarlo che il tempo è proprio volato.
Dopo aver presentato la realtà del Burundi, Salvatore ci ha fatto conoscere qualcosa di più della sua scelta di vita e dei Giovani per un Mondo Unito. Attraverso le foto ci ha fatto partecipi di una realtà molto lontana da noi e i ragazzi gli hanno posto molte domande, ad esempio cosa lo aveva spinto a lasciare tutto per andare in Africa dove non ci sono comodità. Alla fine, col cuore pieno di gioia, i ragazzi lo hanno salutato consegnandogli una busta con ciò che erano riusciti a raccogliere, 200 euro frutto delle loro rinunce.
Quando sono tornati tutti nelle loro classi i commenti erano molto positivi per questo momento di riflessione che avevano vissuto. I riflessi si sono avuti anche nei giorni seguenti, per esempio in una classe, dove c’era una profonda spaccatura fra gli alunni, stanno ora cercando di ristabilire l’amicizia fra loro, e l’aria è più serena.»