“Nessuno sia lasciato indietro” è il titolo e il monito lanciato dalle Nazioni Unite tramite il “Rapporto Mondiale delle Nazioni Unite sullo sviluppo delle risorse idriche 2019” pubblicato in occasione della Giornata mondiale dell’acqua 2019.
Una fotografia della situazione attuale e della ingiusta distribuzione delle risorse idriche che rimanda a problemi legati non solo alle infrastrutture, ma a processi di sfruttamento e mancata emancipazione di intere popolazioni.
Le Nazioni unite hanno più volte ribadito il “Diritto all’acqua potabile e ai servizi igienico-sanitari” come diritto di base, inalienabile, non temporaneo né revocabile.
L’accesso all’acqua e ai servizi igienici è fattore indispensabile nel processo di rimozione delle disuguaglianze economiche e sociali.
Ancora nel 2015, ricorda il rapporto, oltre 2,1 miliardi di persone, cioè il 29% della popolazione mondiale, non aveva accesso all’acqua potabile in maniera sicura e continuativa e ancora 2,3 miliardi di persone, circa un terzo della popolazione mondiale, non aveva accesso ai servizi igienico- sanitari di base e più di 800 milioni di persone defecavano all’aperto (Fonte WHO/Unicef 2017).
La scarsità d’acqua, dovuto anche a cambiamenti climatici e fenomeni legati alla siccità, e l’impossibilità a un accesso sicuro e regolare sono fonte di grande discriminazione tra i popoli e causa della grande vulnerabilità di alcune popolazioni. Recentemente, sempre le Nazioni Unite, hanno puntato il faro sull’aumento delle migrazioni dovute alle condizioni climatiche avverse, tra queste, la mancanza di acqua è una delle più persistenti.
Il Rapporto si conclude con una riflessione che chiama in causa l’impegno di tutti, singoli cittadini, Stati, Istituzioni e ONG:
“Migliorare la gestione delle risorse idriche e garantire l’accesso ad acqua potabile e a impianti igienico-sanitari sicuri ed economicamente accessibili per tutti costituisce un fattore essenziale per sradicare la povertà, costruire società pacifiche e prospere e garantire che “nessuno sia lasciato indietro” lungo il percorso verso lo sviluppo sostenibile. Si tratta di obiettivi che possono tutti essere conseguiti, purché sussista la volontà collettiva di farlo.”
Con questo spirito AMU rinnova il suo impegno per la campagna Mondiale per il diritto all’acqua e, attraverso il suo impegno concreto, per fornire accesso ad acqua potabile e ai servizi igienico-sanitari alle popolazioni ancora tagliate fuori da una equa distribuzione di queste risorse.
Scarica qui la sintesi del Rapporto