“Sii il cambiamento che vuoi vedere avvenire nel mondo” M. Ghandi
Sono giorni in cui, sempre più spesso, si parla di crisi non solo economica ma soprattutto di valori, testimoniata in parte dalle notizie che i media ci trasmettono, come specchio di un sistema economico, politico e sociale, sul piano globale e locale, che non sempre ci appare il migliore dei sistemi possibili.
Di fronte a questa realtà, in un primo momento si può avvertire un senso di riprovazione e delusione in cui sentiamo traditi i nostri valori e il nostro senso di appartenenza ad una società giusta, che volga l’attenzione al bene comune e ai diritti e doveri dei cittadini e in modo particolare ai meno agiati.
Il rischio è quello di lasciarsi andare ad una reazione immediata, che costa meno sofferenza e fatica, quella cioè di abbandonarsi ad un semplice “ è così che vanno le cose”, assecondando un senso di rassegnazione e impotenza che genera frustrazione e immobilità.
Questo atteggiamento, spesso tangibile nella nostra società, sembra a volte prevalere e diffondersi a macchia d’olio anche tra i più giovani, diffondendo l’idea che questo mondo non possa più essere cambiato, che queste tendenze e processi siano incontrastabili.
Sappiamo però che questo non è il solo mondo possibile. Ci sono, infatti, tante realtà che forse non occupano grande rilievo nei mezzi d’informazione, ma che, lavorando e vivendo secondo scelte e stili di vita diverse, dimostrano ogni giorno che non esistono tendenze inevitabili e che è possibile, invece, percorrere strade nuove. Queste realtà sono composte da persone silenziose, uomini e donne come noi, cittadini che credono e partecipano alla costruzione di un altro mondo e un altro modo possibili.È in questo scenario che acquista importante rilievo “l’Educazione alla cittadinanza attiva” intesa come incoraggiamento alla partecipazione di ogni singolo individuo alla vita che interessa la sua comunità di riferimento e la società, a livello locale e globale. Essa ha l’obiettivo di promuovere l’attenzione ai temi attuali della globalizzazione, dei diritti e dell’Intercultura, di un’economia del bene comune e una maggiore attenzione alla nostra casa e all’ambiente che ci circonda.
La trasformazione della società a cui aspiriamo richiede, infatti, una presa di coscienza capace di generare un cambiamento e un impegno personale proattivo e innovativo, favorendo il germogliare e il moltiplicarsi di nuovi spazi di iniziativa politica e sociale in cui analizzare i limiti del nostro sistema e promuovere una cultura alternativa a quella predominante.
Favorire la capacità di dedicare tempo per gli altri, incoraggiare una visione più disponibile all’ascolto, al rispetto dell’altro, alla gratuità e solidarietà, al bene comune e alla cooperazione significa contribuire a costruire una cultura che espande l’animo umano verso un nuovo senso di appartenenza comunitaria e nuovi più ampi legami sociali di fraternità. In quest’ottica l’unica famiglia riconoscibile diventa quella allargata all’umanità intera e la comunità di riferimento quella globale, da costruire a partire dal proprio singolo ufficio, condominio o quartiere.I percorsi di Educazione allo sviluppo e di cittadinanza planetaria che l’Amu propone a bambini, ragazzi e adulti, vogliono essere uno spazio temporale e fisico in cui promuovere un nuovo dialogo e una riflessione comune su queste tematiche e affinare le loro sensibilità e capacità di analisi. Le giovani generazioni in particolare rappresentano il terreno più fertile dove piantare il seme del cambiamento e di una maggiore presa di coscienza personale, per riprovare a costruire una società più fraterna meno frammentata e disgregata.
L’autrice:
Marta Caradonna
Educazione allo Sviluppo – AMU