[:en]Meeting with the communities of the province of Esmeraldas affected by the earthquake.
Ecuador’s coastal line, which was stricken by a violent earthquake last year, is still in a complex situation. Unfortunately the earthquake swarm still persists with important shocks, and this does not allow people to look ahead with serenity.
Nevertheless, the activities planned in the town of Salima, Macara and “10 de Agosto”, in the province of Esmeraldas have been completed. In Amu, Lia Guillen follows the work with the local organization and during her trip there last November, she also identified other needs and problems. Solutions are now being studied. What is certain is that here the earthquake hit communities already struggling with a very obvious situation of poverty. Job insecurity and high unemployment have a strong impact in all areas of life: housing, food, health, education.
«I went to Ecuador, says Lia Guillen, to visit the communities hit by the quake, but also to meet the various associations that together work on the reconstruction project. In addition to the commission especially set up for this purpose by the local Focolare Mouvement, there is Fundación Ecuatoriana Populorum Progressio (FEPP) and Fundación Amiga (FA), all cooperating with the communities. Furthermore there has been the participation of the team of Dialoghi in Architettura (Dialogues on Architecture) and Lhab (Laboratory of Social Management of the Territory) enriching the project with their professional contribution. After their visit they organized the convention “ArchitetturAlLimite” (Architecture On the edge) that covered interventions in architecture with a social approach and have brought to the attention of the participants the result of the encounter with the communities.
With them I visited the three communities that AMU is supporting with the contributions arrived for this emergency. We visited their neighborhoods, known people and noticed the problems that they themselves have identified as most important. I had confirmation of the necessity that there had been reported previously, and saw for myself the extent of the problems.»
In particular, what needs have been highlighted in the meeting with the population?
“The community of Salima is the most numerous, about 2,000 people. Here the inhabitants have identified as crucial to their development, the economic reactivation. This latter can be obtained also through training in new trades as well as traditional ones (predominantly involved in fishing). They have also shown interest in the strengthening of their civil organization, to implement alternative activities for children and training for families, in order to decrease domestic violence. In terms of infrastructure, some homes are not habitable and the school collapsed. The water does not even get into the houses, but at least they have drinking water collection points enough for everyone. Currently several meetings have already took place for the empowerment of the community. The bakery course has started and the participants are already thinking of a community bakery.
The community “10 de Agosto” has more or less 250 inhabitants. Like in Salima, the participation in the meeting was extensive, women, men and many children. Being almost all fishermen (even the women), they have the same intention of “rebuilding” starting from new skills to learn: for women that of hairdressing, because in this area this service is absent and could also be offered it to neighbouring villages; then also training on the confectionery industry, food in general, fishing tools. The families of the community are also interested in the construction of latrines for those families who do not have sanitation facilities, and to recover and create training and Leisure spaces for children and adolescents. The FEPP carried out community empowerment courses and is currently doing the hairdressing course for women.
Finally we met the community of Macara, home to about 600 people. At this meeting the participation was almost entirely feminine. The main problem exposed concerned the lack of sources of drinking water for the community, but also here, the people have expressed the desire to learn new trades, mainly personal care, tailoring, welding, agriculture. They are also interested in courses for the training of young people and families, in order to curb cases of violence, drug and alcohol addiction. In this community the request for support for the reconstruction of houses was important, because the earthquake hit strongly the very vulnerable people. The FEPP has carried out community empowerment courses and courses for personal care.”
In late February the training activities currently underway should be completed while the next interventions are already being studied on the basis of the main needs identified by the affected communities themselves.
Photo: meeting with the community, “August 10”, November 2016[:it]
Incontri con le comunità della provincia di Esmeraldas colpite dal terremoto.
Nelle zone costiere dell’Ecuador che lo scorso anno sono state colpite da un violento terremoto, la situazione è ancora complessa, anche a causa di uno sciame sismico che ancora persiste, con scosse importanti che non permettono alle persone di guardare avanti con la necessaria serenità.
Ciò nonostante, sono state realizzate le attività previste nelle località di Salima, Macara e “10 Agosto”, in provincia di Esmeraldas. Nel corso di un viaggio effettuato lo scorso novembre da Lia Guillen, che accompagna il lavoro delle organizzazioni locali, sono state inoltre identificati altri bisogni e problemi, la cui soluzione è ora allo studio. Certo è che qui il terremoto ha colpito comunità già alle prese con una situazione di povertà molto evidente. La precarietà del lavoro e l’alto tasso di disoccupazione hanno un forte impatto in tutti gli ambiti della vita: abitazione, alimentazione, salute, educazione.
«Sono andata in Ecuador, racconta Lia Guillen, sia per visitare le comunità colpite che per incontrare le varie associazioni ed enti che collaborano al progetto di ricostruzione. Oltre alla commissione istituita appositamente dal Movimento dei Focolari locale, c’erano la Fundación Ecuatoriana Populorum Progressio (FEPP) e la Fundación Amiga (FA), che lavorano insieme e in coordinazione per queste comunità. Inoltre sono stati presenti l’équipe di Dialoghi in Architettura, insieme al Lhab (Laboratorio di Gestione Sociale del Territorio) per dare il loro contributo professionale (dopo le visite hanno realizzato il convegno “ArchitetturAlLimite” su interventi in ambito architettonico con un approccio sociale e hanno portato a conoscenza dei partecipanti il risultato dell’incontro con le comunità).
Con loro ho fatto visita alle 3 comunità che l’AMU e AFN stanno sostenendo con i contributi arrivati per questa emergenza. Abbiamo visitato i loro quartieri, conosciuto le persone e i problemi che loro stessi hanno identificato come più importanti. Ho avuto la conferma delle necessità che ci erano state segnalate in precedenza, e constatato di persona l’ampiezza dei problemi connessi.»
In particolare, quali necessità sono state evidenziate nell’incontro con la popolazione?
«La comunità di Salima è quella più numerosa, 2.000 persone circa. Qui gli abitanti hanno identificato la riattivazione economica come determinante per il loro sviluppo, anche attraverso la formazione in nuovi mestieri oltre a quelli tradizionali (si dedicano principalmente alla pesca). Si sono inoltre mostrati interessati al potenziamento delle loro organizzazione civili, a realizzare attività alternative per i bambini e alla formazione per le famiglie, al fine di diminuire la violenza domestica. In tema di infrastrutture, alcune case non sono abitabili e la scuola è crollata. L’acqua non arriva ancora nelle case, ma almeno hanno punti di raccolta dell’acqua potabile sufficienti per tutti. Attualmente sono già stati fatti diversi incontri per il rafforzamento della comunità ed è iniziato il corso di panetteria che, dal desiderio dei partecipanti, potrebbe diventare un panificio comunitario.
La comunità “10 de Agosto” ha più o meno 250 abitanti. Come a Salima, anche nell’incontro con loro la partecipazione è stata ampia, donne, uomini e tanti bambini. Quasi tutti pescatori (anche donne), hanno la stessa intenzione di “ricostruire” partendo dall’apprendimento di nuovi mestieri: per le donne quello di parrucchiera, perché nei dintorni non c’è questo servizio e potrebbero anche offrirlo a paesi vicini; poi nel settore della pasticceria, cucina in generale, attrezzi per la pesca. Le famiglie della comunità sono inoltre interessate alla costruzione di latrine per le famiglie che non dispongono di strutture igieniche e a recuperare e creare spazi di formazione e tempo libero per bambini e giovani. La FEPP ha svolto nella comunità corsi di rafforzamento comunitario e attualmente corsi di parrucchiere per le donne.
Infine abbiamo incontrato la comunità di Macarà, dove vivono circa 600 persone. A questo incontro la partecipazione è stata quasi totalmente di donne. La problematica principale esposta ha riguardato la mancanza di fonti di acqua potabile per la comunità, ma anche qui le persone hanno espresso il desiderio di imparare nuovi mestieri, principalmente di cura della persona, sartoria, saldatura, agricoltura. Sono interessati anche a corsi per la formazione di giovani e famiglie, allo scopo di arginare i casi di violenza, droga e alcolismo. In questa comunità la richiesta di sostegno per la ricostruzione di alcune case è stata importante, perché il terremoto ha colpito fortemente persone molto vulnerabili. La FEPP ha realizzato corsi di rafforzamento comunitario e corsi per la cura della persona.»
A fine febbraio dovrebbero concludersi le attività di formazione attualmente in corso, mentre sono già allo studio i prossimi interventi sulla base dei principali bisogni individuati dalle stesse comunità coinvolte.
Foto: Incontro con la comunità “10 Agosto”, novembre 2016
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