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Il progetto di turismo sostenibile in Nord Ovest Argentina continua ed entra nella fase di commercializzazione degli itinerari. Vi proponiamo la storia di Lorena, dall’ultimo numero di AMU Notizie, che grazie alla sua determinazione e al supporto della sua famiglia ha realizzato il suo sogno.
di ANDREA MIRANDA*
Le storie dal Nord Ovest dell’Argentina ci raccontano del desiderio di coniugare tradizioni, rispetto e recupero del territorio per uno sviluppo sostenibile e dignitoso.
Lorena Uncos è una donna di 35 anni che vive a “Potrerillos” (Regione di Salta, Argentina) con suo marito Ramón e i suoi due figli, Facundo di 11 anni e Francisco di 3.
Durante un viaggio Lorena ha visto come delle vecchie stufe di tabacco siano state trasformate in bellissimi alloggi per turisti. In effetti le stufe del tabacco sono dei magazzini molto alti con alcune finestrelle vicino al soffitto e fungono da riparo al tabacco una volta raccolto e messo ad essiccare. Sono perfette per essere riutilizzate come alloggi. Da quel giorno Lorena ha cominciato a sognare di fare lo stesso con le 4 stufe che erano in disuso nel campo dei suoi genitori.
Ma per rendere le stufe adatte alla ricezione andava affrontata una ristrutturazione degli stabili non sempre semplice. Ed è qui che a supporto di Lorena e della sua famiglia arriva il programma PTSNOA – Programma di Turismo Sostenibile e Solidale del Nord Ovest Argentina. Con un microcredito del programma di 15.000 pesos (circa 960 euro), il contributo di AMU di 65.000 pesos (4.150 euro) e i contributi della famiglia stessa, si sono avviati i lavori del primo edificio.
Con l’aiuto di un architetto hanno mantenuto la struttura di “adobe” (mattoni modellati con fango) della capanna, ma hanno creato un tetto completamente nuovo.
Lorena ricorda i lunghi giorni in cui lei e suo marito, tornati dal loro lavoro, impugnavano pala, piccone e spatola fino a notte. Così hanno posto le piastrelle, intonacato e dipinto i muri, livellato il pavimento, collegato l’impianto idraulico e l’elettricità. Tutto insieme a Lorelé, il muratore del villaggio, che ha indicato loro i compiti e come eseguirli, passo dopo passo, seguendo le istruzioni che l’architetto aveva lasciato. Anche il figlio di Lorena, Facundo, ha collaborato in tutto ciò che poteva trasportando attrezzi e materiali secondo la sua forza o prendendosi cura del fratello minore.
In quei mesi di sacrifici è stato fondamentale il sostegno della mamma di Lorena, per questo in suo onore hanno chiamato la prima stufa “Doña Catalina”.
Il progetto, iniziato come un sogno, ha appassionato tutta la famiglia e dal 2016 accoglie turisti argentini e stranieri. Oltre ad essere un bell’alloggio – per ora l’unico nella zona – la famiglia offre altri servizi legati al turismo e al tempo libero come l’equitazione o le passeggiate guidate e, soprattutto, tutto il suo calore.
I letti, la casa, l’acqua calda che esce da una stufa a legna, la decorazione con artigianato tipico, tutto è pensato nel dettaglio e rispecchia l’animo determinato di Lorena, che ora sogna di poter ristrutturare anche le altre stufe.
L’alloggio è a 1 km da “El Espinal”, dove un’associazione di donne offre ai turisti un tour con gli apicoltori per conoscere l’arte di allevare le api e il processo del miele. Quella di El Espinal è una antica comunità di filatori e sellai, che amano far partecipare i turisti a veri e propri riti ancestrali legati all’intero processo artigianale, dall’ottenimento della materia prima, alla sua classificazione, ed elaborazione finale. Una esperienza da non perdere visitando le belle terre di Salta.
*Responsabile comunicazione per PTSNOA
Per scoprire gli itinerari, le proposte e le storie proposte dal programma di turismo responsabile puoi visitare il sito http://turismosustentablenoa.org/[:]