[:it]Ogni momento di serenità in Siria significa un piccolo passo che ci allontana dalle bombe e un ci porta verso un futuro di speranza. La fine della scuola a Dueilaa, la zona dove si trova la “Casa dei bambini sfollati BAYT AL ATFAL a Damasco”, è arrivata dopo mesi difficili: già da febbraio e marzo a causa di alcuni bombardamenti che la hanno colpita, molte famiglie, con molti bambini, sono state costrette a fuggire. Nel centro sono rimasti solo circa 70 bambini rispetto quelli presenti all'inizio dell'anno.[:]
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La fine della scuola a Dueilaa, la zona dove si trova la “Casa dei bambini sfollati BAYT AL ATFAL a Damasco”, è arrivata dopo mesi difficili: già da febbraio a causa di alcuni bombardamenti che l’hanno colpita, molte famiglie, con molti bambini, sono state costrette a fuggire. Nel centro BAYT AL ATFAL sono rimasti solo circa 70 bambini rispetto a quelli presenti all’inizio dell’anno.
Nonostante i disagi però, i ragazzi hanno continuato ad impegnarsi a scuola e così, il giorno delle pagelle finali erano tutti contenti perché molti erano riusciti a migliorare i loro voti anche grazie alla partecipazione pomeridiana al dopo-scuola.
Proprio per festeggiare la fine delle lezioni e i buoni risultati dei ragazzi, i responsabili e i volontari del centro hanno programmato una piccola gita, con tutti i bambini, al Damaschino Mall di Kafarsussa, che oltre a essere un centro commerciale, offre tantissime strutture e giochi per bambini.
Un pomeriggio di gioia per tutti, anche per gli insegnanti. Dopo anni di guerra, riuscire a vivere delle situazioni e dei momenti di serenità e felicità è un traguardo importante e un aspetto fondamentale del nostro impegno in Siria.
Ora i ragazzi sono impegnati nelle attività estive del centro: con alcune ore dedicate allo studio, utilizzando sempre tecniche innovative o di apprendimento-gioco, e altri momenti, invece, di puro svago per distrarsi ed essere spensierati. Tutti i partecipanti sono entusiasti e in estate si è raggiunta la quota di 115 bambini che ogni giorno, così ci raccontano i genitori, non vedono l’ora di partecipare alle attività o di venire al centro per ritrovare i propri amici.
I loro sorrisi, la loro voglia di fare e a volte anche i loro schiamazzi, ci dà la certezza che, piano piano, le ferite della guerra potranno essere superate.
Ancora oggi, che le bombe sono più lontane, l’impegno più grande è quello di offrire sempre più momenti di serenità, per ricostruire legami, per sentire di nuovo affetto e non paura, insomma per tornare a guardare al futuro con speranza.
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