“We are accompanying the generation of the future Syria, we cannot give up”. 2020 has been a tough year for everyone in Syria, the effects of the renewed embargo have been added to the Coronavirus pandemic.
During the year, the Coronavirus and the entry into force of the Cesar Act, which included new sanctions against the government, have brought the Syrian economy to its knees, making the conditions of the population permanently precarious, who today suffer from rising unemployment and growing price inflation. It is estimated that the currency has lost about a third of its value, bringing 4 out of 5 Syrians below the poverty line. This situation affects various aspects of families’ lives: from the difficulty in purchasing food and basic necessities, to the impossibility of finding medicine (except at very high prices), to having to give up study support for children. “I usually always keep some food supplies in the fridge for unexpected conditions, but now I can’t do that anymore because of the high prices. The price of food has increased up to ten times. Now we live day by day” .
È quanto racconta la mamma di una delle studentesse che frequentano il doposcuola di Damasco (Children’s Home Center). Durante l’anno scolastico 2019/2020 il Children’s Home Center tra corsi invernali ed estivi ha accolto 109 studenti e nonostante le difficoltà, 55 studenti su 57 sono riusciti a conseguire il diploma di quarta media, fondamentale in Siria per aspirare ad avere qualsiasi tipo di lavoro, e il diploma di scuola superiore (la percentuale di successo degli alunni della stessa età nel resto del Paese è circa il 60%).
Ottenere questi risultati non è stato semplice, da una parte le tensioni famigliari, legate alle condizioni economiche, che ogni ragazzo ha vissuto sulla propria pelle lasciando spazio a sfiducia, nervoso e delusione, dall’altra, le norme di prevenzione del Coronavirus hanno impedito il normale svolgimento delle lezioni al centro.
Ma la posta in ballo era troppo alta: formare la generazione che dovrà risollevare la Siria. Per questo gli insegnanti e gli operatori hanno deciso di seguire i ragazzi in tutti i modi possibili, da quelli telematici, fino alle lezioni per piccoli gruppi, seguendo tutte le norme di sicurezza e prevenzione, per non lasciare indietro nessuno. “Non abbiamo potuto evitare di aiutarli, sono la generazione della Siria futura e volevamo che concludessero al meglio l’anno scolastico” hanno raccontato gli insegnanti.
Oggi quegli studenti possono festeggiare questi traguardi e iniziare il nuovo anno scolastico con maggiore determinazione e sapendo che, nonostante le difficoltà non siano diminuite, potranno continuare a contare sull’appoggio e il sostegno del Children’s Home Center di Damasco.