Elhamy Naguib, an artist from Cairo and an extremely knowledgeable expert on Egyptian culture, has experience on all fronts: from painting to modern design, from book illustration to the creation of graffiti paintings. In the course of the events this great inventive artist has a chance to meet Koz Kazah, our counterpart for the projects in Egypt. As he himself says it’s the beginning of a new commitment.
«As soon as Koz Kazah was registered as a foundation in Cairo, I was asked to be on board. Among the first projects we were asked to take part in was a project managed by Caritas Egypt. The project was called “Children in danger” and was aimed to help children who deserted schools and who come from marginalized areas in Cairo.
We, at Koz Kazah contacted the Don Bosco vocational school in Shubrah, Cairo to use their grounds during the school’s day off. Upon receiving their consent we proceeded in the recruitment of the boys who were willing to join our program.
Our aim from day one was to integrate kids from predominantly Islamic neighborhoods with Christian kids, usually over-protected by the church and their parents. We discovered that there is a real misunderstanding between both groups.
The program, still ongoing, includes formation through sports for peace (with an emphasis on soccer), social interaction, gender identification, hygiene, citizenship, and art appreciation.
I am in charge of the arts program.
Elhamy Naguib, artista del Cairo, profondo conoscitore della cultura egiziana, vanta un’esperienza a tutto campo: dalla pittura al design moderno, dall’illustrazione di libri alla realizzazione di murales. Una grande carriera artistica che, ad un certo punto, incontra Koz Kazah, nostra controparte per i progetti in Egitto. È l’inizio di un nuovo impegno, come lui stesso racconta.
«Appena la fondazione Koz Kazah fu registrata al Cairo, mi fu proposto di far parte del direttivo. Il primo progetto a cui presi parte era coordinato dalla Caritas – Egitto. Fu chiamato “Ragazzi a rischio” e si rivolgeva a ragazzi di aree marginalizzate che, a causa del contesto familiare e sociale, avevano smesso di andare a scuola cominciando precocemente a lavorare.
Dopo aver trovato dei locali adatti, cominciammo a contattare i ragazzi e ad invitarli a partecipare al programma. Il nostro obiettivo, fin dal primo giorno, era quello di integrare fra loro i bambini provenienti da quartieri prevalentemente islamici ed i bambini cristiani, di solito più protetti dalla chiesa e dai loro genitori. Abbiamo scoperto che esistono tra i due gruppi veri e propri malintesi e fraintendimenti.
Il programma, ancora in corso, prevede la formazione attraverso: lo sport per la pace (con un’enfasi sul calcio), l’interazione sociale, l’identificazione di genere, l’igiene, la cittadinanza e l’apprezzamento dell’arte.
Personalmente sono responsabile delle attività artistiche. I designed a curriculum that included hands on activities for boys between 10 and 15 years to explore different materials. Other colleagues are working on younger children. Wood, paint, papers, brushes, wires, cardboard, and recycled materials of all kinds were introduced. Children were learning in an experiential way how to:
One important group project was done twice with the boys: making a mural. This project was the culmination of a series of learning experiences and can provide a sense of pride for the children since it is usually displayed for everybody to see. The boys performed two murals. One with vivid colors and the other using complex colors. Both murals tackled the subject of boys and their future dreams.»
(to be continued) Ho ideato un programma che prevede attività manuali per i ragazzi tra i 10 e i 15 anni, per sperimentare materiali diversi. Altri colleghi stanno lavorando con bambini più piccoli. Lavoriamo con legno, vernice, carta, pennelli, fili, cartone e materiali riciclati di ogni genere. In questo modo i ragazzi fanno direttamente alcune importanti esperienze, come:
Un’importante attività di gruppo è stata la realizzazione di due dipinti murali. Questo progetto è stato il culmine di una serie di esperienze di apprendimento ed ha prodotto nei ragazzi un grande senso di orgoglio, in quanto il murale è fatto in modo che tutti lo possano vedere. Uno dei murales è stato realizzato con colori vivaci e l’altro utilizzando colori complessi. Entrambi hanno affrontato il tema dei ragazzi e dei loro sogni futuri.»
(continua)