[:it]Viaggio fra alcune aziende del Centro Italia sostenute dal progetto RImPRESA. Un articolo sulla rivista Città Nuova.[:]
Sul sito www.cittanuova.it un articolo di Tamara Pastorelli ci conduce in un viaggio fra alcune aziende terremotate del Centro Italia. Che cosa hanno in comune? Sono tutte aziende sostenute da RImPRESA, progetto coordinato da AMU, in partenariato con AFN, Abbraccio Planetario aps, B&F Foundation aps, Movimento dei Focolari, AIPEC e Fondazione Casillo. Ne proponiamo qui una sintesi.
A Terracino, la frazione più alta di Accumoli, d’inverno vivevano, sì e no, una trentina di persone. Un luogo dove, per la neve, poteva diventare difficile anche andare a lavorare, ma era proprio qui che Rita produceva biscotti da forno secchi, torte, crostate e mantovane, dolci della tradizione, come il pan giallo o la pizza di Pasqua. Il suo forno “I veri sapori di una volta” si era fatto conoscere anche sui mercati di Roma.
Terracino oggi è “zona rossa” e il laboratorio di Rita è in una struttura dichiarata inagibile.
Dopo qualche tempo trascorso in un camper, la famiglia si trasferisce a Roma dalla figlia e Rita ha l’occasione di continuare temporaneamente la sua attività in un laboratorio della capitale. «A Natale, abbiamo ricevuto tantissimi ordini. Una mole di lavoro inattesa. Addirittura dei clienti si sono proposti di venire ad aiutarci. Ma dopo il boom delle feste rischiavamo di non avere più ordini». Invece, Rita è entrata nella rete delle aziende sostenute dal Progetto RImPRESA. Da un lato i suoi dolci fanno parte dei pacchi ordinati periodicamente dai gruppi GAS, e dall’altra riceverà grazie al progetto, proprio in questi giorni, nuove attrezzature per la sua attività. «La speranza è quella di tornare a Terracino… Però, c’è la consapevolezza che i tempi saranno molto lunghi…».
Augusto, invece, è proprietario di un agriturismo e dell’azienda agricola biologica “Terre della Sibilla”. Ha orientato la sua attività al recupero della biodiversità e coltiva le sue terre con prodotti originari del territorio: farro, orzo mondo, miglio, roveja, il fagiolo monachello e piante officinali. A causa del terremoto però il ristorante è diventato inagibile e l’attività di agriturismo con la fattoria didattica sono fermi. Un’altra attività che proponeva ai turisti era di visitare il parco dei Sibillini lungo un’asinovia: anche questa bloccata perché i sentieri sono tutti da ricostruire. I suoi prodotti da agricoltura biologica rientrano nei pacchi dei GAS di RImPRESA. «Per noi, il progetto RImPRESA è un grande aiuto. Perché… ha puntato subito sul lungo periodo. È strategico, e ci sta permettendo di avere un flusso di vendite costante».
Anche Stefania ha un’azienda agricola. Si chiama “La Vignarella” e si trova a Bagnolo, nel comune di Amatrice. Grazie al progetto RImPRESA, la prossima settimana verrà rifornita di circa dieci tonnellate di mangime per animali e di un carrello per la mungitura delle bestie. Stefania ha circa duecento pecore, una ventina di capre, dieci asini, una trentina di galline ovaiole (prima del terremoto erano circa duecento!), diversi maiali e, infine, anche due lama. Infatti il suo sogno era quello di trasformare la sua azienda in un bioparco. «Ci vorrà del tempo, dice, ma spero che dopo tutte queste difficoltà, potrò realizzarlo!»
Un sogno che si sta concretizzando, anche se faticosamente, è quello di Valentina, che voleva diventare apicoltrice. L’équipe di consulenti del progetto l’ha aiutata ad aprire la partita iva e la sua azienda ora si chiama “Regina del bosco”. Per salvare le arnie, che rischiavano di crollare per il terremoto, Valentina le ha portate a Sant’Egidio, nel terreno di un conoscente, però adesso che ricomincia la fioritura le riporterà a casa, ad Arquata del Tronto. «Per me il sostegno dei ragazzi del Progetto RImPRESA, è stato fondamentale anche per la forza e l’energia che mi hanno trasmesso. Con loro, ho ricominciato a sperare».
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