Mi chiamo Camila e sono argentina, sono diventata un’«Ambasciatrice di Pace» del progetto Living Peace International grazie al mio insegnante che ha voluto candidarmi e con il quale io e la mia classe abbiamo intrapreso un Progetto di “Apprendimento e Servizio Solidale”. Ma perché proprio io? E soprattutto, cosa significa essere una ambasciatrice di pace? Io sono una persona molto introversa, non immaginavo né riuscivo a sentire veramente la pace dentro di me, per cui non mi sarei mai aspettata questo importante ruolo.
Ero a conoscenza della presenza di situazioni di violenza, difficoltà e vulnerabilità nel mio paese e nel mondo, ma con la scusa di “non poter far niente perché non avevo i mezzi per risolverle”, rimanevo sempre al mio posto, ignorandole.
Nel corso dell’anno, lavorando insieme al mio insegnante però qualcosa è cambiato, volevo cominciare a darmi da fare. Con la mia classe ho avuto modo di svolgere diverse attività per cui ho dovuto mettere gli altri e le loro esigenze al primo posto: abbiamo prestato servizio in un Centro diurno dove sono accolte persone con disabilità, poi in una scuola dove sono stati rilevati fenomeni di bullismo e, in generale, gli studenti hanno degli atteggiamenti poco corretti tra loro, abbiamo festeggiato la “Giornata del bambino” con i malati di un ospedale pediatrico e infine abbiamo avviato un laboratorio sulla “Memoria” in un ricovero per anziani.
Guardandomi indietro, vedendo lo sforzo compiuto e tutto ciò che ho imparato, mi sono sentita una persona nuova ed ho cominciato a vedere tutto secondo un’altra prospettiva. Se oggi dovessi descrivere quello che mi succedeva in quei giorni, direi che ho avuto l’occasione di “cambiare lo sguardo”: su di me, sugli altri e su cosa significhi aiutare. Ho imparato che se “nascondo la mia faccia” nessuno potrà vederla e che nella vita bisogna saper guardare.
Allora mi sono accorta che davvero potevo ricevere il titolo di “Ambasciatrice di Pace”, perché ho capito finalmente cosa è la Pace […]. Costruire la Pace significa tracciare percorsi, percorrerli insieme, e avere ali per volare insieme per realizzare qualcosa di migliore.
Grazie all’esperienza che ho vissuto quest’anno, mi sento meglio con me stessa e con il mondo intorno, e voglio continuare, anche con i miei compagni, a immaginare e mettere in atto nuove attività e progetti che mi permettano di contribuire alla Cultura di Pace.
La storia di Camila l’abbiamo raccontata anche sull’ultimo numero di AMU Notizie e racconta le attività dei ragazzi del progetto internazionale Living Peace[:]