[:it]Sergio aveva un lavoro durissimo e con pochi diritti, ha avuto coraggio e ora si occupa di turismo sostenibile rurale in Nord Ovest Argentina con sua moglie[:]
[:it]
Sergio Valdez, ha 29 anni, è della comunità Guaraní di Yariguarenda e dopo un lavoro che lo stava opprimendo ha scelto il Gruppo associativo di turismo rurale e comunitario di Salta – Tartagal [ che fa parte del progetto di turismo sostenibile nel Nord Ovest dell’Argentina] per cambiare vita e rinascere grazie al turismo sostenibile.
Cominciai a lavorare in una fabbrica di terracotta a metà del 2015. All’inizio la giornata lavorativa era di 8 ore, ma più passava il tempo più le condizioni di lavoro cambiavano: lavoravo ore extra che non venivano pagate e c’erano settimane in cui la mattina presto preparavo mattoni e e poi li portavo in diverse parti della provincia e al ritorno dovevo continuare a lavorare normalmente. In quelle giornate potevo arrivare a lavorare anche 12 ore di fila senza avere riconosciuto nessuno straordinario oltre la solita paga.
I due anni successivi ho continuato a lavorare in nero e ogni volta che chiedevo quando mi avrebbero regolarizzato, ricevevo risposte evasive o silenzi.
Questa routine e modo di lavorare e vivere mi stava asfissiando, non avevo tempo per stare in casa o con la mia famiglia. Mia sorella Augustina mi chiedeva sempre quando avremmo potuto passare un po’ di tempo insieme e io rispondevo: “Il prossimo fine settimana, ché riposerò”. Ma quel fine settimana non arrivava mai.
Nel frattempo vedevo i ragazzi di Yariguarenda iniziare a occuparsi di turismo. Avrei voluto partecipare alle riunioni, farmi coinvolgere e iniziare con loro, ma il rtimo del mio lavoro me lo impediva.
È stato davvero difficile prendere la decisione di lasciare il mio lavoro, avevo paura, mi chiedevo cosa avrei fatto e dove sarei potuto finire.
Finalmente nel 2018 mi decisi a lasciare la ceramica e a cominciare a partecipare alle riunioni del gruppo di Turismo rurale e comunitario di Yariguarenda. Da quel momento ho scoperto il mio posto: dedicarmi alla cucina.
Non ero esperto, ma cominciai ad aiutare mia moglie Silvina e mi lasciai coinvolgere nel cucinare per i turisti che ci facevano visita.
Le nostre specialità sono piatti regionali come tamales, humitas, empanadas e succhi di frutta naturali che prepariamo per i turisti che vengono a visitarci, soprattutto nel fine settimana.
Una delle mie prime difficoltà riguardava il modo di interagire con i turisti, come relazionarmi con loro, come conviverci. Grazie a Julieta, un’operatrice del programma che mi ha accompagnato e formato inizialmente, ho superato tutte le difficoltà e i timori.
La cosa che mi piace di più del mio nuovo lavoro è che posso stare a contatto e relazionarmi con molte persone, di differenti culture, dialogando e passando del tempo con loro.
Oggi sogno che questo gruppo possa essere una fonte di lavoro per i giovani de Yariguarenda, che possa essere una buona opportunità per una vita migliore, perchè spero possano essere liberi di pensare e di agire.