Il centro medico Moyi Mwa Ntongo, costruito una decina di anni fa con un progetto di cooperazione fra AMU Italia e AECOM, si sta attrezzando di un nuovo reparto di maternità, grazie all’intervento di AMU Lussemburgo. Ecco le ultime notizie.
All’inizio di settembre, Sarah Ziadé ed io abbiamo avuto l’opportunità di andare in Congo a visitare il centro medico Moyi Mwa Ntongo e il nuovo reparto di maternità in costruzione.
Dopo un’accoglienza molto calorosa, l’indomani ci siamo messe al lavoro. Scopo del viaggio era anche quello di conoscere meglio l’associazione AECOM, nostro partner in questo progetto.
Grande emozione al momento di visitare la nuova maternità! Avevamo lavorato due anni a distanza ed ecco che per la prima volta potevamo vedere insieme i frutti di questa cooperazione. Due cose ci hanno colpito: la coesione all’interno del gruppo, in cui ognuno sembra impegnato a dare il meglio di sé nel suo ambito specifico, e il coinvolgimento del personale sanitario fin dall’inizio del progetto.
Attualmente sono in corso l’intonacatura, lavori di idraulica e di falegnameria. Una squadra polivalente ha realizzato la costruzione con molta competenza.
Il giorno dopo abbiamo avuto l’occasione di conoscere altri progetti di AECOM, un’associazione ben strutturata con quattro campi d’azione:
– il centro medico Moyi Mwa Ntongo
– il progetto sociale Petite Flamme che consente l’accesso all’istruzione di 2.000 bambini poveri
– la formazione ai principi dell’Economia di Comunione
– attività agricole.
L’estensione delle attività di AECOM supera di gran lunga le nostre aspettative! Incontriamo molti collaboratori e constatiamo di persona fino a quale punto si impegnino a favore dei beneficiari. Conoscono bene il loro paese, lavorano in sinergia con altre associazioni ed hanno l’unica preoccupazione di fare in modo che le persone più svantaggiate possano andare avanti.
Abbiamo poi visitato la regione di Kikwit, a 500 chilometri da Kinshasa, dove la vita non è facile perché la popolazione manca anche dell’essenziale. Tuttavia, pure in queste condizioni, l’ospitalità resta un valore fondamentale per le persone ed abbiamo vissuto con la popolazione momenti molto belli.
A Kikwit abbiamo incontrato anche Jean Kuvula, che ha dato inizio in questa regione alla scuola Petite Flamme ed è attualmente responsabile dei corsi di recupero. Vivendo per un paio di giorni con la sua famiglia, ci siamo rese conto delle difficoltà che la gente di questa città si trova ad affrontare ogni giorno. Il nostro stupore è stato grande quando abbiamo saputo che i suoi figli frequentano una scuola pubblica, che offre un’istruzione di qualità inferiore. Infatti AECOM ha scelto di garantire la scolarizzazione solo a bambini in necessità e di conseguenza le scuole Petite Flamme sono destinate solo a loro.
Di ritorno a Kinshasa, abbiamo ascoltato la testimonianza di alcuni imprenditori che aderiscono all’Economia di Comunione. Queste persone che cercano di applicare i principi di una economia solidale qui in Congo, si sono date l’obiettivo di aiutare ognuna un’altra persona, vale a dire una famiglia, ad uscire dalla miseria. Una scelta che ha avuto un “effetto valanga”: il gruppo di chi si impegna nell’azione cresce sempre di più ed aumentano le richieste di formazione nell’Economia di Comunione.
Siamo rientrate in Lussemburgo con la certezza di condividere con il nostro partner congolese lo stesso obiettivo: l’impegno per le persone più vulnerabili.
Josiane Hoffmann, AMU Lussemburgo